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Tecnologia é progresso, informazione accessibile, shop on line, comunicazione. É connessione costante e continua con il mondo intero, con le persone, con sconosciuti in cerca di qualcuno con cui chiacchierare, confrontarsi, trovarsi nell’amore o in un incontro di toccata e fuga.
Più passa il tempo e più sento che la tecnologia é solitudine, anzi l’illusione di non essere soli, convinti che bastino quattro parole sullo schermo per scaldarsi il cuore, per affrontare al meglio la vita, per dissipare paure e dubbi, cercando anche conferme di quel che si é o si ha.
Non é così che funziona la vita, quella vera, anche se si possono incontrare, come in ogni realtà, persone sincere capaci di ascoltare con il cuore e sentire nonostante la distanza geografica, la freddezza di uno smartphone, tablet o pc che sia tramite quelle chiavi di lettura chiamate “affinità” o empatia.
La tecnologia deve integrarsi con la realtà, non sostituirla né affiancarla. Pensateci.
Se state più tempo al telefono, scrivendo soprattutto, anziché guardare negli occhi le persone, qualcosa non va o qualcosa, della vita, state perdendo. Può trattarsi di tempo prezioso o di persone.
Sono Riflessioni di una tipa che si é stufata di vedere, in primis se stessa, tutte queste persone con il capo chino sullo schermo, ovunque, in ogni circostanza, sempre a scrivere, a giocare, pronti a postare qualunque foto anche quella in cui ci sei tu, senza chiederti il permesso e dando per scontato la tua approvazione.
Si dovrebbe vincere la tentazione di buttarsi nella tecnologia riempiendo i tempi morti diversamente
Sarebbe più opportuno SCEGLIERE di mettere da parte la tecnologia, almeno nella maggior parte del tempo – anche sfilandola dalle altrui dita – per prendere le mani di chi ti sta a fianco, mettere i tuoi occhi nei suoi e lasciare che il tempo torni vivo con le parole della vita, con i sorrisi e le risate facendo morire, invece, tutti questi silenzi pesanti che trascinano nella solitudine, che sono stracolmi di cose non dette e di cose non fatte.