A tu per tu
10 mercoledì Giu 2015
10 mercoledì Giu 2015
25 martedì Nov 2014
Ho appena finito di leggere questo “atto d’amore” che Vitali offre alle sue Tre Ministre”.
La sua ironia ha quel sottile velo di comicità che fa,ogni volta, breccia dentro me causando sorrisi e grasse risate, talvolta accompagnate da lacrimoni che fanno sospendere la lettura.
Mi piace questo suo modo di descrivere, narrare che trasmette a chi legge il suo amore per i luoghi della sua infanzia, della sua vita, per quei modi d’essere e vivere andati perduti.
Questo libro autobiografico resta nel cuore e se si legge bene fra le righe si possono, secondo me, cogliere dei messaggi importanti.
Un primo messaggio é un invito ad avere memoria, a custodire e a carezzare i fatti, le persone che hanno avuto significato e importanza nella nostra infanzia, nel nostro percorso di crescita. In generale, direi tutto ciò che ha lasciato un segno indelebile sul cuore, sull’anima. Ricordi che ci scaldano e confortano nel nostro vivere.
Un altro messaggio importante potrebbe essere il tentativo di scuoterci dal torpore quotidiano per ricordarci che ciò che facciamo oggi sarà il nostro passato, il futuro ricordo della nostra vecchiaia e della futura vita dei nostri figli.
Voi, genitori, che ricordi state costruendo, impalcando, impastando, disegnando, oggi, per i vostri figli?? per quando diventeranno ragazzi, adulti e anziani? quali ricordi li accompagneranno nella loro vita?
21 venerdì Nov 2014
É impressionante come un libro possa sconvolgerti portando alla luce alcune tue insicurezze che hanno determinato pensieri e scelte.
Ti senti scossa e pervasa da uno strano senso di amarezza per aver capito male e agito peggio, anche quando hai scelto di non reagire affatto chiudendoti nel silenzio e nel tuo mondo di emozioni aggrovigliate. E ti domandi se… se ti fossi soffermata di più e con più lucidità, con più chiarezza di sentimento e d’intento, se gli avessi preso più spesso e con più amore le mani, se gli avessi accarezzato di più l’anima innamorata disorientata (da te) sulla strada verso per il tuo cuore, se avessi avuto più pazienza ad insegnargli ad amare se stesso e ad amarti come avresti voluto tu, accettandoti e sgonfiando (con un bacio in più) quelle stupide gelosie, lasciandoti respirare e vivere. Se, quanti se, quanti “mea culpa”. Quanto tempo perso a inseguirci senza prenderci mai davvero. Sfuggivo anche se avevo scelto te e tu avevi scelto me. Poi mi hai raccontato una storia, la mia, quella di una donna che non ha amato se stessa per anni, sottovalutandosi, negandosi la felicità con il pensiero rivolto agli altri, al dovere, al contorno, trascurandosi in tutto, persino nell’amore che doveva essere l’unica fonte di gioia infinita.
E c’é di nuovo un Noi che, fra le macerie, é sbocciato come in una nuova primavera ma che vuole essere custodito, nutrito, allevato senza paura, senza dubbi e mai più trascurato. Un Noi scelto e plasmato dal lavoro infinito e paziente di due anime destinate l’una all’altra, senza scampo, intrecciate fra i desideri e i sogni di una vita in comune. Detto ciò nulla é perfetto, ma la perfezione é quello che si sceglie di costruire, con sapienza e la santa pazienza e con quell’amore radicato in fondo al cuore che fa crescere i suoi rami per donare foglie verdi e fiori profumati, nonostante le difficoltà.
20 giovedì Nov 2014
Un po’ invidio chi é capace di vivere tutto e tutti con distacco emotivo, senza lasciarsi coinvolgere da alcuna sensazione a fior di pelle, da alcuna vibrazione d’anima (e come potrebbe se ci mette un muro tra gli altri e le proprie corde?), senza lasciarsi coinvolgere, stravolgere da un’emozione che sboccia con una parola, un gesto, un’attenzione, con quel riconoscersi che avvicina e fa sentire meno soli.
Mi domando se sia giusto parlare di “vivere” o di un trascinare, con freddezza e intolleranza la propria anima nei giorni che si susseguono. Alcuni sostengono di aprirsi a pochi. Mi sembra naturale raccontare o aprire il cuore non a tutti ma solo a chi sentiamo più vicino, meritevole della nostra fiducia e del nostro affetto. Meritevoli? Forse sarebbe più opportuno parlare di affinità, di sfiorare semplicemente chi é capace di sentir come noi, di comprendere davvero quel che siamo e sentiamo
12 mercoledì Nov 2014
Ti dicono che sei strana quando non rientri nei loro canoni abituali, quando non sei disposta ad accettare risposte di comodo, comportamenti di circostanza che non sono da attribuire all’educazione ma a un conformismo assodato e inchiodato.
La libertà di pensiero si traduce nei fatti, da non confondere con il libertinaggio, nel poter fare in quanto si é liberi di pensare e di scegliere. Non é una differenza sottile, ma sostanziale.
Posso fare in quanto ho scelto io, con il mio pensare libero, senza catene di sorta. Ci saranno sempre dei limiti che potranno essere quelli degli altri, ma non gli altri, o quelli della propria coscienza. Ma credo che si debba vivere secondo quel sentire che ci porta a seguire il cuore e non le idee che gli altri hanno di noi e per noi.
La vera trasgressione é essere se stessi, nel bene e nel male, nel mostrare le luci e le ombre di noi stessi, come la vera forza é affermarsi nel mondo così come siamo
10 lunedì Nov 2014
Che dire? Bellissimo! Meraviglioso! Splendido! Magico!
Sin dalla prima pagina si ha la sensazione di essere entrato in un altro mondo, antico, magico forse disperso dal progresso che ha rosicchiato un po’ la voglia e la forza della fantasia, delle tradizioni e delle credenze tramandate di generazione in generazione, di madre in figlia.
Racconta la tenacia di una donna, fedele all’amore, che stringe, a suo modo, i figli senza lasciarli mai, anche quando sembra lontana e persa nei suoi sogni perduti.
Ma racconta anche la storia di quattro sorelle e di un fratello, diversi fra loro, uniti e pronti ad aiutarsi, a soccorrersi, a difendersi.
Da leggere…. per lasciarsi avvolgere e catturare
08 sabato Nov 2014
Tag
amicizia, amore, emozioni, facebook, pensieri, riflessioni, social, tecnologia, twitter, web
Tecnologia é progresso, informazione accessibile, shop on line, comunicazione. É connessione costante e continua con il mondo intero, con le persone, con sconosciuti in cerca di qualcuno con cui chiacchierare, confrontarsi, trovarsi nell’amore o in un incontro di toccata e fuga.
Più passa il tempo e più sento che la tecnologia é solitudine, anzi l’illusione di non essere soli, convinti che bastino quattro parole sullo schermo per scaldarsi il cuore, per affrontare al meglio la vita, per dissipare paure e dubbi, cercando anche conferme di quel che si é o si ha.
Non é così che funziona la vita, quella vera, anche se si possono incontrare, come in ogni realtà, persone sincere capaci di ascoltare con il cuore e sentire nonostante la distanza geografica, la freddezza di uno smartphone, tablet o pc che sia tramite quelle chiavi di lettura chiamate “affinità” o empatia.
La tecnologia deve integrarsi con la realtà, non sostituirla né affiancarla. Pensateci.
Se state più tempo al telefono, scrivendo soprattutto, anziché guardare negli occhi le persone, qualcosa non va o qualcosa, della vita, state perdendo. Può trattarsi di tempo prezioso o di persone.
Sono Riflessioni di una tipa che si é stufata di vedere, in primis se stessa, tutte queste persone con il capo chino sullo schermo, ovunque, in ogni circostanza, sempre a scrivere, a giocare, pronti a postare qualunque foto anche quella in cui ci sei tu, senza chiederti il permesso e dando per scontato la tua approvazione.
Si dovrebbe vincere la tentazione di buttarsi nella tecnologia riempiendo i tempi morti diversamente
Sarebbe più opportuno SCEGLIERE di mettere da parte la tecnologia, almeno nella maggior parte del tempo – anche sfilandola dalle altrui dita – per prendere le mani di chi ti sta a fianco, mettere i tuoi occhi nei suoi e lasciare che il tempo torni vivo con le parole della vita, con i sorrisi e le risate facendo morire, invece, tutti questi silenzi pesanti che trascinano nella solitudine, che sono stracolmi di cose non dette e di cose non fatte.
18 sabato Ott 2014
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in16 giovedì Ott 2014
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in14 martedì Ott 2014
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