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Il titolo “Comallamore” mi ha incuriosito molto e alcune recensioni sull’autore mi hanno colpita così eccomi qua a dirvi d’averlo letto.
Ripenso alla storia e alle emozioni che mi hanno pervaso durante la lettura. Fa riflettere sulla diversità e sui muri di pregiudizio e di paura perennemente presenti fra essa e la “normalità” apparente.
Il libro affronta il tema delle non scelte, di come la paura di affrontare le proprie incertezze ci spinga a rinunce che ci trascineremo a vita come strascichi di rimpianti per quel che poteva essere.
Tuttavia la vita é imprevedibile e sorprende con incontri casuali, assurdi e si finisce con imparare da chi é diverso, da chi dovremmo proteggere, accudire, da chi é, per la società, fragile, inutile e reietto. Basta aprire il cuore per mettersi in sintonia con gli altri cuori scavalcando le recinzioni dei ruoli, dell’istruzione, dei luoghi comuni.
Vivere. Tutti vogliamo vivere circondati dall’amore, accettati per come siamo. Dunque dove sta la diversità?
Una carezza ha la magia della cura, quella dell’anima; l’amore ha la potenza smisurata della possibilità di rinascere ogni volta che qualcuno ci ama, ci sorride, ci trasmette amore! E allora perché non dare amore, affetto?
La gentilezza apre molte porte, ma l’amore spalanca portoni pesanti, chiusi, bloccati dall’interno che sono sfide impossibili per chi non ci crede, per chi non é impavido, per chi non vede vita e luce fuori dagli schemi abituali, normali, per chi non é follemente accecato dall’amore per la vita
Vivere per amare, amare vivendo mettendo le ali al cuore. Vivere ogni cosa “comallamore” come se si stesse facendo l’amore, con passione, trasporto, lasciandosi andare all’intuito e all’istinto di donare, un pezzettino di sé al mondo