Ci sono persone che sono tristi perché qualcosa di terribile é accaduto nella loro vita. Si sentono sole e vorrebbero essere al centro della vita altrui, del cuore altrui, del tempo altrui. Vorrebbero essere l’unico pensiero, l’unica preoccupazione altrui. S’aggrappano disperatamente ai figli, a chi mostra loro un po’ d’affetto come stessero affogando in mezzo al mare di solitudine, con i pesi di aspettative infrante, ancorati alle caviglie dei piedi.
E tu non puoi farci niente se scoppi di vita, di gioia, se sei felice per quel che hai, per i sogni che ti porti ancora dentro, per gli obiettivi che vedi all’orizzonte della tua vita. Tu, non hai colpa della bellezza che vedi intorno, di questo argento vivo che hai addosso e che soffi sul cuore di tua figlia, di tuo marito e di chi s’avvicina a te. Hai voglia di fare, di andare, di vivere trascinando con te chi ami, chi vuole esserci.
Non é colpa tua se appartieni ad un’altro modo di pensare e di agire, se ami la vita, se senti che l’unico modo che hai per onorare la vita é viverla, abbracciarla per assaporarne ogni bellezza, sorridere come se non avessi nessuna preoccupazione o pensiero che t’affligge, curarti nel corpo e nello spirito.
Non é colpa tua se c’é chi non ce la fa ad elaborare il proprio dolore, se non accetta la solitudine, se non accetta il cambiamento, abituate ad essere viziate, coccolate, accontentate a dispetto dei bisogni e delle priorità altrui, a sentirsi dire sempre “si”, incapace di gestirsi libertà e tempo, impegni, la vita
Persone così cercano di risucchiarti nel loro vortice di insofferenza, spostando il peso della loro vita sulle tue spalle. E diventi cattiva e pazza, ai loro occhi, perché tu non accetti di mettere in secondo piano la tua vita, le tue priorità, soprattutto quelle che hanno il nome dei tuoi figli e di tuo marito. E no, non tradisco la mia vita per queste persone, non intendo essere infelice per la felicità altrui, per il “benessere” altrui, specie quando tanto bene non ti han fatto, specie quando di te han parlato male o con te tanto bene non si sono comportate.
E no, non ci sto.
La vita che ho é una sola, e non esiste il rimborso del biglietto, e non c’é un secondo viaggio, e siccome non si può tornare indietro, io ho deciso di viaggiare così, da qui fino alla fine dei miei giorni.