In questi giorni sono impegnatissima con le pulizie profonde di casa, quelle in cui pulisci sopra, dietro e dentro i mobili per intenderci, quelle in cui svuoti i mobili per liberarti da quelle inutilità che non usi più, ma che avevi acquistato con grande entusiasmo, convinta di non poterne fare a meno, da quelle chicche orrende che ti hanno regalato per questa o quell’occasione o, peggio ancora, a titolo di bomboniera, quei giochi minuscoli che tua figlia sparpaglia sempre ovunque.
Liberare é un atto sublime che conferisce potere (della scelta e/o della concessione) e stima (per il coraggio della rinuncia e per la forza di agire) all’orgoglio personale.
Liberarsi dai beni superflui, inutili, dalle persone che mortificano il nostro essere, bloccandoci nel nostro angolo, in silenzio, che ci innervosiscono più che per sfida tanto per alimentare il proprio ego, che non sanno tendere l’ascolto verso l’altro, che amano se stessi e basta.
Liberarsi, per fare spazio dentro e fuori di noi, per tornare a respirare aria pura e fresca, inspirando ed espirando gioia di vita, gioia per un nuovo punto zero.