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É impressionante come un libro possa sconvolgerti portando alla luce alcune tue insicurezze che hanno determinato pensieri e scelte.
Ti senti scossa e pervasa da uno strano senso di amarezza per aver capito male e agito peggio, anche quando hai scelto di non reagire affatto chiudendoti nel silenzio e nel tuo mondo di emozioni aggrovigliate. E ti domandi se… se ti fossi soffermata di più e con più lucidità, con più chiarezza di sentimento e d’intento, se gli avessi preso più spesso e con più amore le mani, se gli avessi accarezzato di più l’anima innamorata disorientata (da te) sulla strada verso per il tuo cuore, se avessi avuto più pazienza ad insegnargli ad amare se stesso e ad amarti come avresti voluto tu, accettandoti e sgonfiando (con un bacio in più) quelle stupide gelosie, lasciandoti respirare e vivere. Se, quanti se, quanti “mea culpa”. Quanto tempo perso a inseguirci senza prenderci mai davvero. Sfuggivo anche se avevo scelto te e tu avevi scelto me. Poi mi hai raccontato una storia, la mia, quella di una donna che non ha amato se stessa per anni, sottovalutandosi, negandosi la felicità con il pensiero rivolto agli altri, al dovere, al contorno, trascurandosi in tutto, persino nell’amore che doveva essere l’unica fonte di gioia infinita.
E c’é di nuovo un Noi che, fra le macerie, é sbocciato come in una nuova primavera ma che vuole essere custodito, nutrito, allevato senza paura, senza dubbi e mai più trascurato. Un Noi scelto e plasmato dal lavoro infinito e paziente di due anime destinate l’una all’altra, senza scampo, intrecciate fra i desideri e i sogni di una vita in comune. Detto ciò nulla é perfetto, ma la perfezione é quello che si sceglie di costruire, con sapienza e la santa pazienza e con quell’amore radicato in fondo al cuore che fa crescere i suoi rami per donare foglie verdi e fiori profumati, nonostante le difficoltà.

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